Perché un profilo LinkedIn aggiornato è oggi imprescindibile per i Professionisti - anche quelli del diritto.
- yurilucarini
- 2 set
- Tempo di lettura: 5 min
Un tempo era il curriculum cartaceo a rappresentare la carta d’identità professionale di un avvocato o di un consulente legale. Oggi, invece, il primo contatto con la nostra reputazione non avviene più su un foglio, ma online. Che si tratti di un cliente, di un collega o di un potenziale partner, quasi sempre la ricerca comincia su Google: e tra i risultati più in evidenza, accanto al sito dello studio legale (quando presente) o dell’attività del professionista , emerge invariabilmente il profilo LinkedIn.
Questo significa che il proprio profilo LinkedIn,, non è un accessorio, ma una vetrina pubblica che contribuisce a costruire l’immagine professionale. Non aggiornarlo equivale a lasciare che altri – algoritmi, informazioni obsolete o fonti terze – raccontino chi siamo.
Al contrario, un profilo curato e dinamico consente di guidare la percezione esterna, rafforzando credibilità e autorevolezza.
In un contesto dove l’intelligenza artificiale e i motori di ricerca selezionano e propongono le informazioni più rilevanti, non possiamo permetterci che il nostro biglietto da visita digitale rimanga incompleto o trascurato. Ma quali sono, nello specifico, i motivi per cui un professionista del diritto dovrebbe dedicare tempo ed energie al proprio profilo LinkedIn?
Lo sapevate ? Il profilo LinkedIn è la prima fonte di informazione per chi ci cerca
Che si tratti di un cliente internazionale o di un collega accademico, la prima impressione oggi si gioca online. Un profilo incompleto o datato rischia di trasmettere un messaggio fuorviante: inattività, mancanza di aggiornamento, scarsa attenzione alla comunicazione.
Visibilità oltre i confini geografici
LinkedIn è una piattaforma globale. Aggiornare il profilo significa rendersi visibili non solo nella propria città o nel proprio Paese, ma anche verso mercati esteri, università, organismi internazionali e network di professionisti che altrimenti non verrebbero mai raggiunti.
SEO e LinkedIn: come funzionano i motori di ricerca
Un aspetto spesso sottovalutato riguarda il rapporto tra LinkedIn e i motori di ricerca. Google attribuisce grande rilevanza ai profili LinkedIn, tanto da inserirli stabilmente tra i primi risultati di ricerca per nome e cognome di un professionista. Questo significa che, anche senza possedere un sito personale o uno studio legale particolarmente strutturato online, il profilo LinkedIn diventa il punto di riferimento principale.
Per i professionisti del diritto ciò ha una ricaduta concreta: la reputazione digitale si costruisce non solo attraverso pubblicazioni o conferenze, ma anche – e soprattutto – attraverso la cura costante di ciò che gli algoritmi indicizzano e rendono visibile. In altre parole, mantenere aggiornato il profilo LinkedIn significa fare SEO personale e difendere la propria immagine dai rischi di obsolescenza o scarsa visibilità.
Opportunità di collaborazione e networking
Ignorare una richiesta di collegamento equivale a lasciare chiusa la porta a potenziali opportunità di lavoro, incarichi di consulenza o collaborazioni accademiche. Accettare e curare i propri contatti significa costruire, nel tempo, una rete viva e capace di generare valore reciproco. Al tempo stesso, è fondamentale esercitare un controllo periodico: non tutte le richieste sono utili o pertinenti. Un avvocato dovrebbe concedere connessioni selezionando quelle in linea con il proprio settore, mantenendo un equilibrio tra apertura al networking e tutela della riservatezza.
Costruzione della reputazione digitale i Recruiter non leggono i Curriculum , esplorano Linkedin
Ogni aggiornamento, pubblicazione o interazione contribuisce a consolidare un’immagine coerente con il proprio percorso professionale. Un profilo fermo da anni può dare l’idea di immobilismo, mentre un profilo aggiornato trasmette autorevolezza e affidabilità. Per un avvocato, questo significa inserire:
esperienze professionali aggiornate con descrizioni sintetiche ma precise;
specializzazioni e aree di pratica (es. diritto societario, penale economico, arbitrato);
pubblicazioni scientifiche, articoli o contributi accademici;
partecipazioni a convegni e seminari;
incarichi associativi o ruoli in organismi professionali.
Questi elementi non solo arricchiscono il profilo, ma migliorano anche la sua indicizzazione e, di conseguenza, la capacità di attrarre contatti di qualità.
Best practice per un profilo LinkedIn efficace nel settore legale e professionale in genere
Per un avvocato, la cura del profilo dovrebbe seguire alcune linee guida pratiche:
Foto professionale: evitare immagini informali; meglio uno scatto sobrio e neutrale.
Headline chiara: non solo “Avvocato”, ma “Avvocato specializzato in diritto penale economico e compliance aziendale”.
Riassunto (About) orientato ai clienti: poche righe che raccontino non solo competenze tecniche, ma anche il valore aggiunto che si porta a clienti e colleghi.
Attività costante: pubblicare o condividere notizie, aggiornamenti normativi, commenti su sentenze, per dimostrare competenza e presenza attiva.
Controllo dei contatti: accettare periodicamente richieste pertinenti, rimuovere eventuali contatti inattivi o non più rilevanti.
Sinergia con i motori di ricerca e l’intelligenza artificiale
Le piattaforme di intelligenza artificiale e i sistemi di ricerca avanzata raccolgono e classificano informazioni disponibili sul web. Un profilo LinkedIn aggiornato aumenta le probabilità di comparire tra i risultati più pertinenti, diventando di fatto una risorsa strategica per essere trovati e selezionati. È questo l’aspetto cruciale: se non curiamo il nostro profilo, qualcun altro – algoritmi inclusi – lo farà al posto nostro..
Checklist operativo (mensile) per avvocati – e professionisti in generale
Aggiorna esperienze e casi rilevanti: aggiungi incarichi conclusi, riconoscimenti, pubblicazioni. Mantieni descrizioni essenziali (obiettivo, attività, risultato quando pubblicabile).
Raffina headline e About: verifica che riflettano le pratiche attuali (es. "Penale economico, 231/2001, internal investigations"). Evita slogan generici.
Curatela dei contenuti: pubblica o ricondividi 1–2 contributi di valore (commento a sentenza, alert normativo, case note). Mantieni uno stile sobrio, citando fonti.
Pulizia rete: accetta le richieste pertinenti (clienti, colleghi, referenti HR, accademici). Archivia o rifiuta quelle non coerenti. Rimuovi contatti inattivi/non professionali.
Impostazioni privacy e badge di verifica: controlla visibilità di email/telefono, attiva l’URL personalizzato e verifica la corretta indicizzazione del profilo su Google cercando Nome Cognome LinkedIn in modalità anonima.
Parole chiave: inserisci nel profilo le keyword della tua pratica (IT forensics, data breach, e-discovery, antitrust private enforcement, ecc.), evitando accumulo artificiale.
Sezione Featured: evidenzia 2–3 elementi ad alto impatto (paper, talk, media coverage) e rimuovi quelli datati.
Raccomandazioni: richiedi/aggiorna 1 referenza qualificata (partner, general counsel, docente), con focus su competenze e risultati.
Aggiornare e curare il proprio profilo LinkedIn non è un esercizio di vanità, ma una scelta consapevole di gestione della propria identità professionale. In un mondo dove la reputazione digitale è ormai parte integrante della credibilità,, trascurare questo aspetto significa rinunciare a opportunità di visibilità, collaborazione e crescita. Per un avvocato, significa anche presidiare il proprio spazio digitale con la stessa attenzione con cui si presidia un’aula di tribunale o una conferenza accademica.
Spunti di discussione – Datemi suggerimenti nei commenti
Quali strategie utilizzate per mantenere vivo e aggiornato il vostro profilo LinkedIn?
Ritenete che la gestione dei contatti digitali possa incidere concretamente sulle opportunità professionali?
Quali sono le difficoltà maggiori nel bilanciare discrezione professionale e visibilità online?
In che misura LinkedIn può essere considerato uno strumento di SEO personale per gli avvocati?
Yuri Lucarini Informatico Forense - Criminologo
Fonti consultate:
LinkedIn Official Blog – https://blog.linkedin.com
Harvard Business Review – https://hbr.org
Forbes – https://www.forbes.com
The Lawyer Portal – https://www.thelawyerportal.com
ABA Journal – https://www.abajournal.com






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