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La truffa silenziosa del POS nascosto: come proteggere carte e conti dai furti contactless

Nell'attuale contesto di diffusione capillare dei pagamenti digitali, la sicurezza finanziaria personale è diventata una necessità concreta. I sistemi contactless hanno semplificato notevolmente le transazioni quotidiane, ma al tempo stesso hanno aperto nuove possibilità per attività fraudolente sempre più raffinate. Tra queste, la cosiddetta "truffa del POS nascosto in borsa" si sta rivelando particolarmente insidiosa.

I truffatori utilizzano la tecnologia NFC per sottrarre denaro occultando un terminale POS all'interno di borse, zaini o giacche. In luoghi affollati come autobus, metropolitane o fiere, riescono ad avvicinare il dispositivo alle borse o alle tasche delle vittime. La transazione avviene in pochi istanti, spesso senza che il titolare della carta se ne accorga, e l'importo addebitato rimane al di sotto della soglia che richiede l'inserimento del PIN.

L'apparente semplicità della tecnica non deve indurre a sottovalutarla: si tratta di un meccanismo ben studiato, che può arrecare danni economici non trascurabili. Per questo è fondamentale conoscere il funzionamento della truffa e adottare misure preventive efficaci.

Come funziona la truffa del POS nascosto

Il procedimento seguito è piuttosto diretto: un terminale POS viene programmato per eseguire un pagamento di importo limitato, generalmente compreso tra 25 e 50 euro. Il dispositivo viene poi attivato e avvicinato furtivamente a una borsa o a una tasca. Se la carta della vittima ha il contactless abilitato, l’addebito viene processato automaticamente.

Il caso smascherato dalla polizia di Bruxelles nel novembre 2023 è emblematico: una banda organizzata operava nei mercatini natalizi e sui trasporti pubblici cittadini. In soli tre mesi, il gruppo è riuscito a sottrarre oltre 15.000 euro a più di sessanta persone. Gli addebiti risultavano transazioni volontarie, il che rendeva difficile ottenere un rimborso dalle banche.

Disattivare il contactless o imporre il PIN: la prima linea di difesa

Molti istituti bancari consentono ormai una gestione autonoma delle funzioni di sicurezza delle carte tramite app:


  • disattivazione della modalità contactless;

  • richiesta del PIN anche per pagamenti di piccolo importo;

  • notifiche istantanee per ogni operazione eseguita.


Queste impostazioni riducono sensibilmente il rischio di frodi. In particolare, la protezione con PIN obbligatorio impedisce ai malintenzionati di completare transazioni rapide e invisibili.

Cover anti-NFC e portafogli schermati: barriere fisiche contro il furto digitale

Oltre alle misure digitali, è possibile difendersi utilizzando portafogli schermati o card blocker. Si tratta di accessori realizzati con materiali che bloccano le frequenze NFC, impedendo ai POS di entrare in contatto con le carte all’interno.

Alcune card blocker emettono un segnale disturbante che neutralizza le letture indesiderate. Sebbene non siano infallibili, questi strumenti rappresentano un deterrente efficace se scelti tra prodotti affidabili e testati.

Educazione digitale e consapevolezza: strumenti essenziali di prevenzione

Un numero rilevante di utenti non è consapevole che la propria carta possa essere letta a distanza. Questa mancanza di conoscenza facilita il lavoro dei truffatori. Organizzazioni come Stiftung Warentest promuovono da anni campagne di sensibilizzazione sui rischi legati all'NFC, ma il ruolo delle banche nel fornire informazioni chiare resta cruciale.

Cosa fare se si sospetta una transazione fraudolenta

Se si individua un addebito sospetto:


  • bloccare immediatamente la carta;

  • sporgere denuncia presso le autorità competenti;

  • segnalare l’accaduto alla banca con documentazione allegata.


Molte banche prevedono il rimborso per operazioni non autorizzate, ma è fondamentale agire tempestivamente. Monitorare frequentemente i propri movimenti resta un’abitudine preziosa.

Prospettive future: verso un contactless più sicuro

Sono in fase di sviluppo soluzioni innovative, come carte dotate di sensori biometrici e sistemi che riconoscono comportamenti anomali nei pagamenti. Tuttavia, finché queste tecnologie non saranno adottate su larga scala, la protezione resta responsabilità del singolo.

Il contactless ha semplificato la gestione delle spese quotidiane, ma come ogni innovazione comporta dei rischi. La truffa del POS nascosto non è un caso isolato, bensì un segnale dell’evoluzione delle minacce digitali. Conoscere, prevenire e intervenire rapidamente sono i tre pilastri su cui costruire una difesa efficace.

E Voi cosa ne pensate ? Avete mai visto gente in metropolitana con dei pos wireless?


  1. Le banche dovrebbero rendere il contactless disattivato di default?

  2. Quanto è diffusa la consapevolezza dei rischi legati all'NFC?

  3. Sarebbe utile una regolamentazione più severa per la vendita dei POS portatili?

  4. I sensori biometrici rappresentano una soluzione credibile?

  5. Come si potrebbe migliorare la tracciabilità dei POS utilizzati in modo illecito?


Yuri Lucarini – Informatico forense, Criminologo

 

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