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La Certificazione dei Messaggi WhatsApp nel Processo Penale: Una Guida Pratica per Avvocati:

Nell'era digitale, le conversazioni avvengono sempre più spesso attraverso applicazioni di messaggistica come WhatsApp.

Questi scambi, ricchi di informazioni potenzialmente rilevanti, possono assumere un ruolo cruciale nei procedimenti penali. Tuttavia, la loro ammissibilità e il loro valore probatorio dipendono dalla corretta acquisizione e certificazione.

Questo articolo si propone di fornire una guida pratica e dettagliata per gli avvocati, analizzando le sfide e le opportunità legate all'utilizzo dei messaggi WhatsApp come prova, le tecniche di acquisizione e certificazione più efficaci e le ultime novità giurisprudenziali in materia.

1. Il Valore Probatorio dei Messaggi WhatsApp

I messaggi WhatsApp, come gli SMS e le e-mail, sono considerati documenti ai sensi dell'art. 234 del codice di procedura penale.

Possono quindi essere utilizzati come prova documentale per dimostrare l'esistenza di un fatto, l'identità delle parti coinvolte in una conversazione o il contenuto di una comunicazione.

Tuttavia, il loro valore probatorio non è assoluto. Dipende da diversi fattori, tra cui:

Autenticità: la certezza che il messaggio provenga effettivamente dal mittente indicato e che non sia stato alterato.

Integrità: l'assenza di modifiche o manomissioni del contenuto del messaggio.

Rilevanza: la pertinenza del messaggio rispetto ai fatti oggetto del processo.

Licita acquisizione: il rispetto delle norme procedurali e delle garanzie difensive durante l'acquisizione del messaggio.

2. Acquisizione dei Messaggi WhatsApp: Metodi e Criticità

L'acquisizione dei messaggi WhatsApp può avvenire attraverso diverse modalità, ognuna con le proprie peculiarità e criticità:

Screenshot: è il metodo più semplice e immediato, ma presenta limiti in termini di autenticità e integrità. La giurisprudenza ha più volte sottolineato che lo screenshot non garantisce l'immodificabilità del messaggio e può essere facilmente manipolato.

( RICORDATE: che negli App Store ci sono numerose App per modifiacree creare da zero delle chat false che all’apparenza hanno lo stesso stile di WhatsApp – Telegram ecc….e c’è sempre il buon vecchio PHOTOSHOP ….)

Copia/incolla: consente di riprodurre il testo del messaggio in un altro documento, ma non conserva i metadati (data, ora, mittente) e può essere oggetto di modifiche.

ASSOLUTAMENTE SCONSIGLIATO E NON PROBATORIO !!!

 

Estrazione forense: è il metodo più affidabile, in quanto permette di acquisire i messaggi direttamente dalla memoria del dispositivo, preservandone l'integrità e i metadati. Richiede però l'utilizzo di software specializzati e competenze tecniche specifiche.

(Software e hardware UFED – OXYGEN – MAGNET – GREYKEY )

3. Certificazione dei Messaggi WhatsApp: Tecniche e Strumenti

La certificazione dei messaggi WhatsApp è fondamentale per garantirne l'autenticità e l'integrità, e quindi la loro utilizzabilità come prova in giudizio. Esistono diverse tecniche e strumenti che possono essere utilizzati a questo scopo:

Hash crittografico: è una funzione matematica che genera un codice univoco (hash) a partire dal contenuto del messaggio. Qualsiasi modifica al messaggio comporterebbe un cambiamento dell'hash, rendendo evidente la manomissione.

Firma digitale: è un meccanismo crittografico che consente di associare al messaggio un codice (firma) che ne garantisce l'autenticità e l'integrità. La firma digitale può essere apposta dal mittente del messaggio o da un terzo certificatore.

Perizia informatica forense: è un'analisi tecnica condotta da un esperto informatico forense, che verifica l'autenticità e l'integrità dei messaggi attraverso l'esame del dispositivo e l'utilizzo di software specializzati. ( PROCEDURA DI ELEZIONE )

Verbalizzazione: consiste nella trascrizione integrale del contenuto del messaggio in un verbale redatto da un pubblico ufficiale. Questa procedura garantisce l'autenticità del messaggio, ma non la sua integrità, in quanto il verbale potrebbe contenere errori o omissioni.

4. La Giurisprudenza sulla Certificazione dei Messaggi WhatsApp

La giurisprudenza in materia di certificazione dei messaggi WhatsApp è in continua evoluzione. In linea generale, i giudici richiedono che la prova documentale sia supportata da adeguate garanzie di autenticità e integrità.

In particolare, la Corte di Cassazione ha più volte affermato che:

Lo screenshot non è sufficiente a garantire l'autenticità e l'integrità dei messaggi WhatsApp, in quanto può essere facilmente manipolato.

La copia/incolla dei messaggi non conserva i metadati e può essere oggetto di modifiche, pertanto non è considerata una prova affidabile.

L'estrazione forense dei messaggi, condotta da un esperto e documentata in una perizia, è il metodo più sicuro per garantirne l'autenticità e l'integrità.

L'acquisizione dei messaggi tramite provider è ammissibile solo se rispetta specifici requisiti procedurali e garanzie difensive.

5. Consigli Pratici per gli Avvocati

Alla luce delle considerazioni precedenti, si possono formulare alcuni consigli pratici per gli avvocati che intendono utilizzare i messaggi WhatsApp come prova in un processo penale:

Privilegiare l'estrazione forense: se possibile, acquisire i messaggi direttamente dalla memoria del dispositivo, con l'ausilio di un esperto informatico forense.

Certificare i messaggi: utilizzare tecniche e strumenti di certificazione affidabili, come l'hash crittografico, la firma digitale o la perizia informatica forense.

Documentare l'acquisizione: redigere un verbale dettagliato che descriva le modalità di acquisizione dei messaggi, gli strumenti utilizzati e le eventuali difficoltà incontrate.

Valutare la rilevanza probatoria: considerare attentamente la pertinenza dei messaggi rispetto ai fatti oggetto del processo e la loro capacità di influenzare il convincimento del giudice.

Rispettare le garanzie difensive: assicurarsi che l'acquisizione dei messaggi avvenga nel rispetto delle norme procedurali e delle garanzie difensive, al fine di evitare l'inutilizzabilità della prova.

Conclusioni

La certificazione dei messaggi WhatsApp nel processo penale è una questione complessa, che richiede competenze tecniche e giuridiche specifiche.

Gli avvocati che intendono utilizzare questa prova devono essere consapevoli delle sfide e delle opportunità che essa presenta, e adottare le misure necessarie per garantirne l'ammissibilità e il valore probatorio.

Yuri Lucarini Informatico Forense – Criminologo



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